San Domenico. In 70mila per i ritratti: "E la prossima mostra sarà davvero grande"

A qualche giorno dalla sua chiusura, è tempo di bilanci per la 20ª grande mostra del San Domenico, ‘Il ritratto dell’artista’, che conclude con 70mila visitatori. "Un buon risultato – commenta Gianfranco Brunelli, direttore generale delle grandi mostre e vicepresidente della Fondazione Carisp – soprattutto se si pensa che questa era una mostra complessa".
Poi entra nel cuore dell’analisi. "Apprezziamo molto l’alta partecipazione di scuole e gruppi, nonostante la flessione dei visitatori singoli rispetto a quelli registrati nella mostra sui Preraffaelliti. Il nostro obiettivo è quello di mantenere standard molto alti dal punto di vista scientifico, con mostre che siano sempre irripetibili". Nel corso dei mesi di esposizione è stata effettuata un’analisi a campione che ha coinvolto oltre 800 visitatori, in modo da tracciarne un ritratto quanto più possibile fedele. La maggior parte dei visitatori ha un’età tra i 45 e i 65 (39,3%), ma è alta anche la fascia 24-64 (37,5%), mentre il 23,2% sono gli over 65. Il pubblico del San Domenico risulta essere decisamene colto, infatti il 60,2% è laureato o ha titoli equipollenti e il 30,7% ha un diploma superiore. La maggior parte (74,2%) arriva in città in auto e il 18,1% in treno; il 4,3% a piedi o in bici e l’1,1% in bus. Il 2,3% arriva in aereo ‘o altro’.
I visitatori delle grandi mostre sono veri appassionati d’arte, tant’è che il 48,5% ha dichiarato di aver visto fino a 3 mostre negli ultimi 12 mesi, e il 32,7% addirittura più di 3; per il 18,7% ‘Il ritratto dell’artista’, invece, è stata la prima dell’anno. Il 68,4% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di aver visitato almeno un’altra mostra al San Domenico, "segno – commenta Brunelli – che c’è uno zoccolo duro che ci segue da tempo".
Un altro punto a favore: ben il 93,5% del campione si trovava a Forlì proprio per visitare la mostra e solo una piccola percentuale era in città per turismo o altro, la dimostrazione che gli allestimenti temporanei organizzati dalla Fondazione sono un importante catalizzatore di attenzione verso la città. "È andato bene anche l’esperimento che ha coinvolto Gene Gnocchi: il comico ha tenuto nel refettorio cinque lezioni semi-serie che hanno registrato sempre il tutto esaurito".
Nel frattempo, si pensa al futuro: "Stiamo già lavorando molto attivamente alla nuova mostra – conferma Brunelli – che si terrà sempre da fine febbraio a fine giugno. La presenteremo ufficialmente in agosto, ma posso già anticipare che sarà una grande mostra nel vero senso del termine: qualcosa di paragonabile ai Preraffaelliti".
İl Resto Del Carlino